Il videocolloquio ha conquistato il primo posto tra le più grandi angosce di chi è alla ricerca di lavoro, quasi al pari di una cartella esattoriale per chi il lavoro ce l’ha.
Ma il videocolloquio non è l’unica novità che si sta affermando in una job search sempre più smart, interconnessa e rapida.
Per questo ha senso analizzare insieme i 7 modi in cui cambia la ricerca di lavoro nel 2021 e capire come ci si può adattare con successo e proattività.
Le 7 nuove tendenze nella ricerca di lavoro
1) Non si potrà più contare sull'osservazione storica
Negli anni passati di norma le nuove assunzioni avevano dei picchi di intensità all'inizio dell'anno e in primavera, ma questa tendenza potrebbe non replicarsi dal 2021 in poi.
Lo dice Charlette Beasley, workplace analyst alla Fit Small Business, in un’intervista a themuse.com:
“Alcuni settori che non sono stati così tanto influenzati dalla pandemia potrebbero avere delle tendenze di assunzione simili a quelle degli anni precedenti, ma devo anticiparvi che c'è stato un trend al ribasso all'inizio dell'anno [2021] per le aziende che hanno lottato per adattarsi alle restrizioni”.
Insomma, la tua ricerca di lavoro non può più basarsi sui consigli di 2,3 anni fa. Il panorama italiano non offre al momento garanzie di ripresa istantanea, e i vaccini sono ben lontani dalla copertura del 60% della popolazione a settembre, come veniva auspicato alla fine del 2020.
Anche se già abbiamo un’idea dei trend del recruiting nel 2021, quello che sappiamo con sicurezza è che non ci possiamo più basare sull’osservazione storica.
Come adattarsi
- Mantieniti in costante aggiornamento sulle nuove tendenze del mercato e del recruiting: segui le compagnie che ti interessano su LinkedIn, leggi i siti di notizie di settore e iscriviti alla loro newsletter. Se non sai dove iniziare, puoi prendere spunto da chi già lavora nell’ambiente;
- Rimani in contatto con la tua rete: possono offrirti nuove possibilità lavorative, oppure consigliarti occasioni formative che ampliano il tuo skillset;
- Cambia le tue strategie: fossilizzarsi non è mai un bene, e se vedi che non si concretizzano possibilità da molto tempo, considera di ampliare la tua formazione o di candidarti per ruoli diversi.
2) I settori e la dimensione dell'azienda conteranno sempre di più
Il settore della tecnologia, del web marketing e biomedicale hanno assistito in quest'ultimo anno a un vero e proprio scenario da boom economico.
Una crescita netta che però è fortemente vincolata al settore aziendale. Se infatti tech, web marketing e biomedicale si impennano, d’altro canto lo scenario delle assunzioni generali è in declino per la maggior parte degli altri settori, come riportato dal report di Unioncamere e Anpal del 2021.
Il report – nello specifico – riporta che, tra il gennaio 2020 e il gennaio 2021 c’è stata una variazione percentuale al ribasso per l’entrata di diverse professionalità nelle imprese. Vediamo le principali, raggruppate per macro-gruppo professionale:
- Per “dirigenti e professioni intellettuali, scientifiche, elevata specializzazione”: -12,4%
- Per “professioni tecniche”: -22,9%
- Per “impiegati”: -25,5%
- Per “professioni qualificate nelle attività commerciali dei servizi”: -37,1%
Come adattarsi
- Considera il tuo settore: se va forte, cerca di diventare il migliore candidato possibile in quel settore; se invece ha sofferto la pandemia, considera la possibilità di adattarti a nuove posizioni lavorative in nuovi ambienti;
- Mostra sempre entusiasmo e proattività: sono fondamentali in un mercato che cambia e si concretizzano in diversi modi, ad esempio mostrando di essere sempre sul pezzo con la tua rete di conoscenze, oppure rimanendo in tensione verso nuove skill e nuove opportunità;
- Fatti una cultura sul tuo settore di riferimento;
- Informati sulle skill più richieste, ad esempio mettendoti in contatto direttamente con i recruiter (Talentwolf offre questa utile possibilità).
3) La ricerca di lavoro sarà più frequente
Cosa significa questa affermazione? In buona sostanza, che i contratti tenderanno ad essere più brevi, più temporanei e più orientati al freelancing rispetto che al tempo indeterminato.
Una tendenza alla quale abbiamo assistito fin dalla fine degli anni 80, con alcune riforme del lavoro che hanno cercato di contenere, arginare o regolamentare l’inevitabile.
Con questa crisi economica e l’accresciuta difficoltà di programmazione, le aziende si orienteranno sempre di più a questa instabilità sistemica.
Un mercato del lavoro fluido porta contratti fluidi. Un'equazione piuttosto semplice che si può risolvere in una positiva mobilità lavorativa, oppure in un peggioramento del precariato italiano.
Come adattarsi
- Comunica sempre le tue intenzioni all’azienda per la quale stai facendo un colloquio: specifica se vuoi un part time, una posizione freelance o un full time. Allo stesso tempo è fondamentale mantenere una certa flessibilità e considerare anche opzioni che non si erano immaginate prima;
- Considera l'ipotesi di un contratto più flessibile: può essere comodo per periodi di tempo limitati, magari di transizione tra una job position e l'altra. Un contratto di breve termine potrebbe anche essere un’occasione per acquisire nuove competenze e per metter mano a task che non avevi mai affrontato prima.
4) Lo smart working non se ne andrà tanto facilmente
50 milioni risparmiati sono stati risparmiati dalla pubblica amministrazione per aver tenuto i dipendenti smart working.
Una notizia che ha fatto storia: di fronte a un tale ammontare di risparmio sulla forza lavoro è difficile che le aziende rimangano indifferenti.
Ma se in diverse compagnie si è già si è ripreso il lavoro in presenza, in altre si è inserita la produttività da remoto come KPI e il nuovo status quo è stato accettato. Dal 2021 in poi la ricerca di lavoro sarà molto più dipendente dallo smart working che in precedenza.
Come adattarsi
- Amplia la tua ricerca di lavoro: infatti la possibilità di smart working rende plausibili posizioni che prima per ragioni geografiche non si erano considerate;
- Affina le tue abilità di video intervista: molte posizioni di smart working prevedono anche un’assunzione attraverso video, soprattutto quando il lavoro verrà svolto interamente da remoto;
- Dimostra di avere tutte le qualità dello smart worker: quindi una fortissima auto disciplina e organizzazione personale, oltre alla capacità di gestire in autonomia i compiti assegnati e di lavorare in un team, anche da distanza;
- Rifletti attentamente su questa modalità di lavoro, prima di candidarti a una posizione in smart working: il lavoro da remoto non è per tutti.
5) Diversità, equità e inclusione saranno all'ordine del giorno per molte aziende
Questa sembra essere una buona notizia per tutti gli individui alla ricerca di lavoro che appartengono a categorie svantaggiate o marginali.
A volte la politica fa da termometro per le tendenze del mercato del lavoro: basta guardare la legge di Bilancio 2021 e notare tutte le menzioni che si fanno all'imprenditoria femminile, tra sovvenzioni, premi e incentivi.
Nel campo delle HR già molti parlano di algoritmi che riducono i pregiudizi dei recruiter, oppure di metodi di selezione dei curriculum e siano il meno discriminatori possibile, ad esempio togliendo la foto.
Come adattarsi
- Il discorso varia a seconda che tu ti identifichi o meno in una comunità marginalizzata. Se i motivi della tua marginalità sono ad esempio l’età avanzata (magari legata a una formazione vecchia), potrebbe avere senso seguire dei corsi e aggiornarsi, in vista di una futura inclusione;
- Per qualcuno rimanere in contatto con la propria comunità è utile per l’empowerment: dai gruppi sui social, alle domande più comuni, alla scelta di persone simili a sé nella propria rete. Trova la tua strada per sentirti più in sicurezza nel tuo futuro posto di lavoro!
- Tieni sempre a mente che nella ricerca di lavoro puoi agire sulle hard e soft skills che ti contraddistinguono, e invece non hai molto potere sugli eventuali pregiudizi del recruiter. Quindi, continua a rifinire i dettagli sui quali hai potere di cambiamento.
6) La ricerca di lavoro sarà sempre più automatizzata
Dai software di HR che comunicano con la forza lavoro attraverso i chatbot, alla selezione dei curriculum ottenuta attraverso l'analisi del linguaggio naturale e la sentiment Analysis: nel mondo della ricerca di lavoro tocca adattarsi a sistemi sempre più automatizzati.
Anche se l’obiettivo è nobile (si vuole processare una mole di informazioni più consistente rispetto a ciò a cui possono far fronte gli “umani”), ci sono delle contraddizioni in tale metodo. È importante citare il caso di New York, dove è appena stata depositata una proposta di legge che prevede l’obbligo di comunicare ai candidati dipendenti pubblici come verrà trattata la loro candidatura, se da un recruiter umano o da una macchina. Inoltre, la legge prevede che si debba svolgere un controllo annuale sui sistemi automatici di selezione per verificarne la compliance.
Comunque, sebbene chi cerca lavoro dovrà interfacciarsi più spesso con una macchina, ciò non significa che il ruolo del recruiter ne venga sminuito, anzi: le risorse umane hanno il fondamentale ruolo di mediare tra il futuro lavoratore e questi sistemi di ricerca.
Come adattarsi
- Sistema il tuo curriculum in modo che un robot posso interpretarlo correttamente: in sostanza, mantienilo con un linguaggio chiaro e comprensibile e con le skill espresse tramite i termini più aggiornati;
- Tieni in ordine i tuoi social media e cura il tuo profilo Linkedin e la tua rete, e continua a pubblicare aggiornamenti di settore.
- Considerando che spesso i recruiter automatizzati ti sottopongono delle domande standard, puoi preparare delle risposte in anticipo, ovviamente solo alle domande molto generiche, come “Quanti anni di esperienza hai nel settore” oppure “che titolo di studio hai?”.
- Mantieni un tocco umano, chiedendo ad esempio dei follow up direttamente al recruiting manager.
7) Il video-colloquio
Caposaldo della ricerca di lavoro, il video colloquio diventerà la norma, con buona pace delle angosce collettive.
Del resto, l'abbiamo sperimentato come metodo primario di interview in questo periodo pandemico.
Inoltre, in vista di una forza lavoro sempre più sparsa nel mondo e sempre più restia a muoversi a causa delle restrizioni, il video colloquio rimarrà probabilmente a lungo l'unica alternativa possibile.
Come adattarsi
- Cura al dettaglio il tuo curriculum, la tua lettera di presentazione e il tuo profilo LinkedIn: in un mercato competitivo solo gli individui più competitivi appaiono in cima alla piramide. Applica ad esempio la SEO al tuo profilo LinkedIn, oppure aggiungici il tuo portfolio o sito personale. Mantenersi creativi è fondamentale!
- Mantieni un approccio strategico: non ha molto senso inviare le stesse candidature uguali a tutti, molto meglio è adeguare il curriculum all'azienda per la quale si vorrebbe lavorare, personalizzando tutte le sezioni possibili;
- L’upskilling è fondamentale: in un mercato frenetico in cui l'offerta è ampia, devi renderti unico e insostituibile; aumentare le proprie competenze, o affinarle, è sempre una strategia vincente;
- Mantieni una mentalità positiva e adattabile: non sappiamo cosa ci riserveranno gli anni successivi alla pandemia, e non abbiamo modo di prevedere come andrà il mercato del lavoro. Quello che puoi fare è curare la tua salute mentale e fisica costantemente, coltivando la tua proattività e serenità personale.