Ricerca del Lavoro e Consigli su Come Migliorare il Recruiter Personal Brand - Intervista a Luca Coscione di Adecco

By Fabio Caragliano
1) Luca, raccontaci chi sei e cosa fai attualmente. Come sei entrato attivamente nel settore del recruitment? Qual è la tua storia?

Sono Luca Coscione, ho 32 anni e ricopro il ruolo di Recruitment Consultant Digital & Technology per Adecco da fine febbraio 2022. In realtà, con Adecco è stato un ritrovarsi, perché è proprio in questa società che ho percorso i primi passi nel campo della selezione.

Era il 2016, infatti, quando ho svolto lo stage nella divisione Office ricoprendo il ruolo di recruiter. È stato un ottimo modo per iniziare, perché sono entrato in contatto con tante realtà aziendali diverse e ho potuto lavorare su un ampio ventaglio di profili professionali. Successivamente ho lavorato in aziende del settore biomedicale e della PA in cui ho potuto ricoprire il ruolo di HR specialist occupandomi non solo di selezione, ma anche di valutazione, organizzazione e contrattualistica.

2) Quali consigli daresti a quegli head hunters che iniziano la loro carriera nel settore?

Allenare la comunicazione. È importante imparare a capire quale sia il modo più giusto per approcciare i vari interlocutori, siano essi clienti o candidati, soprattutto quest’ultimi. Capire come trasmettere nel modo corretto i valori, la cultura e le opportunità che l’azienda ha da offrire ai potenziali candidati può incidere sull’engagement e la candidate experience complessiva.

Non esiste un unico modo corretto e applicabile per chiunque, è sempre più necessario adattarsi al tipo di comunicazione che le varie generazioni preferiscono e ai loro bisogni. Quindi anche la flessibilità intesa come capacità di comprendere gli altri diventa un enorme punto di forza.

Ad esempio, i candidati più junior spesso stanno muovendo i primi passi nel mondo del lavoro e, dunque, si trovano ad affrontare per la prima volta quelle piccole difficoltà inerenti alla gestione dell’offerta o alla compilazione dei moduli: ecco allora che l’aiuto che noi possiamo offrire per risolvere questi aspetti diventa per loro prezioso. Oppure, quando ci relazioniamo con le aziende clienti, può essere estremamente utile porre domande, aiutare a fugare possibili dubbi, così da trovare insieme la soluzione migliore. In questi casi offrire un supporto costituisce un valore aggiunto al lavoro che svolgiamo.

3) In questo 2022 post pandemico, quali hai individuato essere i canali di reclutamento più proficui in cui trovare più candidati?

Linkedin resta ancora il canale principe, in particolar modo per chi lavora nell’ambito digital e tech; tuttavia, data la carenza di candidati in determinati settori, ciò non sempre può bastare e bisogna provare nuove strade. Quest’anno, per esempio, ho provato ad instaurare nuove relazioni con academy/scuole di formazione e i dipartimenti delle università di informatica.

Anche la partecipazione ad eventi di settore può essere un buon modo per fare networking e farsi conoscere dalle figure con maggiore esperienza. Inoltre, con Adecco cerchiamo sempre di individuare nuovi nuovi tool, canali e strategie per migliorare l’attraction, soprattutto dei candidati più giovani, anche con l’impiego di tutte le nuove forme di tecnologia.




4) Quanto è importante il personal brand online per un recruiter al giorno d’oggi, quali strategie consigli per accrescerlo e come vedi la piattaforma Talentwolf, e le reviews, giocare un ruolo nel futuro dell'industria del recruitment?

Il personal branding è importante già da molto tempo ormai, per me la scelta giusta è quella di essere fedeli a se stessi, senza cercare di imitare influencer o di cavalcare il tema del momento con copia e incolla posticci. Sono convinto che l’originalità premi sempre. Il mio obiettivo è quello di trasmettere trasparenza e professionalità, perché oggi è fondamentale per i recruiter essere chiari con i candidati e instaurare da subito un rapporto informale e di fiducia. Ho avuto modo di restare in contatto con diversi candidati seguiti nel tempo, mantenendo un rapporto di reciproca stima.

Nell’ottica di migliorare il personal branding ho iniziato ad utilizzare Talentwolf e a chiedere ‘’nero su bianco’’ i feedback ai miei candidati. Anche se sono un ‘’wolfiano’’ da poco, ho già ricevuto diverse recensioni e ritengo sia un modo fantastico per far conoscere ad altri potenziali candidati e a tutto il network il modo in cui gestisco il mio lavoro, lasciando la parola ai diretti interessati.

Inoltre, trovo affascinante che la piattaforma sia molto internazionale, poiché può darmi l’opportunità di entrare in contatto con colleghi abituati ad altri tipi di mercati e scambiare spunti interessanti.

Pertanto, sto già raccomandando ai miei colleghi di iscriversi a Talentwolf.

5) Qual è il consiglio principale che dai alle persone attualmente in cerca di lavoro, per aiutarle a diventare più ricercate sul mercato?

Consiglierei di curare bene la propria immagine sui social, in particolar modo Linkedin che è un ottimo strumento per trovare lavoro. Costruire un cv che sia originale, diretto e che rispecchi il proprio profilo professionale, senza limitarsi a riportare esperienze e obiettivi raggiunti, puntando a mettere in luce anche le diverse capacità e i propri interessi.

Per chi non lavora, suggerirei anche di fare formazione e conseguire certificazioni utili. Tenendo conto del settore in cui opero, mi sento anche di raccomandare fortemente a chi sta valutando un cambiamento, un percorso volto ad acquisire competenze nell’ambito informatico e, ovviamente, di consultare le offerte di lavoro di Adecco.

Infine, un piccolo consiglio tecnico: suggerisco di utilizzare Canva per costruire graficamente il proprio cv e di limitarlo a due pagine, al massimo 3 nel caso delle figure senior.